Il Green Pass è obbligatorio anche nel lavoro domestico?
Si. In quanto settore privato, l’obbligo di Green Pass è applicabile anche al comparto domestico. Dal 15 ottobre 2021 colf, badanti e baby sitter avranno quindi l’obbligo di possedere una Certificazione Verde valida per lavorare.
Chi controlla il Green Pass?
Per verificare la validità del Green Pass bisogna scaricare l’Applicazione Verifica C-19 sul proprio telefono cellulare e scansionare il Qr Code riportato sul certificato. È il datore di lavoro o un appartenente al suo nucleo familiare o altra persona delegata dal datore stesso a dover controllare il Certificato Verde del domestico dipendente: se questo non lo possiede o non esibisce una versione valida non potrà lavorare fino a quando non presenterà un documento idoneo.
Che cosa fare se il domestico non ha il Green Pass?
Se il domestico non possiede o non esibisce una versione valida del Green Pass dovrà essere considerato assente ingiustificato. Questa condizione comporta fin dal primo giorno la sospensione della retribuzione e di tutti gli emolumenti (compreso il vitto e l’alloggio in caso di convivenza) e lo stop al pagamento dei contributi Inps.
Quanto dura l’assenza ingiustificata?
L’assenza ingiustificata per mancato possesso di Green Pass valido durerà fino alla presentazione di idonea certificazione e comunque non oltre il 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza.
Si può licenziare il domestico che non possiede il Green pass?
No, la legge prevede che il dipendente non possa essere licenziato per il mancato possesso del Green Pass. Il lavoratore, seppur assente ingiustificato, ha infatti diritto alla conservazione del posto di lavoro. Si ricorda però che il venire meno del rapporto di fiducia tra le parti può sempre dare luogo al licenziamento, che nel settore domestico è libero nel rispetto dei termini di preavviso.
Quali sanzioni rischiano lavoratore e datore?
Per il lavoratore che entra nel luogo di lavoro senza Green Pass la sanzione amministrativa va da 600 a 1.500 euro. Per il datore che non controlla la sanzione va da 400 a 1.000 euro.
La famiglia può assumere un altro domestico quando il lavoratore è assente?
Nel periodo di stop la famiglia potrà assumere un altro lavoratore.
La famiglia deve pagare entrambi i domestici?
No, la famiglia che assume un eventuale secondo lavoratore non sostiene alcun costo aggiuntivo poiché al domestico assente non deve essere corrisposta la retribuzione fin dal primo giorno e non devono neanche essere versati i contributi Inps per tutta la durata del periodo di stop.
Se durante l’assenza ingiustificata il lavoratore si ammala, cosa succede?
In tale periodo il lavoratore è assente ingiustificato, pertanto l’eventuale invio del certificato di malattia non ha alcun effetto sulla gestione dell’assenza.
Il lavoratore senza Certificato Verde può dimettersi?
Si sempre, poiché è libero di recedere in qualsiasi momento ma nel rispetto dei termini di preavviso. Non potendolo in questo caso lavorare, perché non può accedere sul luogo di lavoro, il relativo valore economico verrà trattenuto sulle competenze di fine rapporto
È possibile conoscere la data di scadenza del Green Pass?
La legge prevede che il datore non debba conoscere l’evento sanitario che ha generato il Green Pass e quindi di conseguenza anche la durata della certificazione.
Chi paga il tampone se il lavoratore non è vaccinato?
Il tampone molecolare ha una validità di 72 ore mentre quello antigenico rapido di 48 ore. L’eventuale tampone a cui dovesse sottoporsi il domestico per l’ottenimento del Green Pass non è a carico delle famiglie ma del lavoratore stesso.
Il Green Pass rilasciato in seguito all’effettuazione di un tampone deve essere valido per tutta la durata dell’orario lavorativo?
No. I Green Pass deve essere valido nel momento in cui il lavoratore effettua il primo accesso quotidiano alla sede di servizio e può scadere durante l’orario di lavoro, senza la necessità di allontanamento del suo possessore.
In caso di sospensione per mancanza di Green Pass, si sospendono anche le componenti vitto e alloggio? La badante dovrà quindi lasciare l’alloggio in cui vive abitualmente?
Il vitto e l’alloggio sono prestazioni in natura aventi natura retributiva sicché, alla luce della disciplina legale e della corrispettività del rapporto di lavoro domestico, è corretta la mancata attribuzione delle stesse in virtù della mancata esecuzione della controprestazione lavorativa.









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