La sentenza della Corte di Cassazione n. 24204 del del 29 agosto 2025 è l’ultimo episodio, ma solo in ordine di tempo, che ha affrontato la spinosa fattispecie del controllo da parte datoriale delle comunicazioni elettroniche dei propri dipendenti. Gli Ermellini nella pronuncia de qua ribadiscono la centralità della riservatezza riconosciuta alle comunicazioni dei lavoratori facendo espresso riferimento all’art.5 del G.D.P.R., che sancisce i principi di liceità, correttezza, trasparenza, minimizzazione e limitazione della finalità e all’art.4 dello Statuto dei lavoratori che legittima il controllo a distanza solo a condizione che siano rispettate specifiche garanzie procedurali e che i lavoratori siano preventivamente informati.
Pertanto la Sentenza n. 24204/2025 conferma che il controllo datoriale sugli strumenti informatici dei propri dipendenti seppur mosso da esigenze di tutela difensiva del bene aziendale deve essere fondato su sospetti concreti, limitato a specifiche iniziative, proporzionale e giustificato da una preventiva informativa ai dipendenti che risulti comprensibile e trasparente pena l’inutilizzabilità delle prove raccolte.








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